La Villa Raisini, ora Delfini, con l'accesso principale sulla via Grande, si trova in località San Donnino della Nizzola (quest'ultimo è il nome torrente che scorre nelle vicinanze) distante 9 Km dal centro città, in direzione sud-est sulla strada statale Vignolese, in prossimità del casello Modena Sud dell'A1.
Documenti del sec. XVI attestano che l'edificio con pertinenze "dal 1550 apparteneva ad Antonio Rinaldini, modenese". Nel 1593 ne diventa proprietario Alfonso della Porta che lo trasforma "a foggia di casino per venire a villeggiare": in una lapide marmorea, un tempo inserita nel pavimento dell'Oratorio ed ora nella cappella-lapidario a destra dell'entrata della chiesa, si legge: "QUOD/ ALPHONSUS A PORTA/ SIBI SUISQUE AEREDIBUS/ CONDIDIT/ ANNO MDXCIII". In seguito, estintosi la casata, la dimora passa ed una pronipote, Laura, figlia del capitano delle truppe estensi Giovanni e di Barbara Guerri, sposata con il modenese Niccolò Candrini, che ne fa la sua residenza abituale. Infatti quando, ormai vedova, muore nel 1811, viene tumulata proprio a San Donnino, come riporta l'iscrizione funebre. Nel 1812 gli eredi, Cesare ed Alfonso Candrini, preferiscono vendere al dottor Giuseppe Bertolucci che lo acquista a nome della moglie Angiola Barbieri. Nel 1839 subentra il figlio Enrico: questi "restauratore delle case di campagna", "per indole ed integrità, amato da tutti, munifico verso i poveri", muore improvvisamente l'8 dicembre 1857 lasciando i suoi beni al fratello Amilcare che, nel 1873, vende al prof. Guglielmo Raisini, docente universitario ed illustre penalista. Il figlio Enrico, morendo senza eredi nel 1908, dispone che venga creata una Fondazione a suo nome per un asilo-scuola materna, lasciando i beni in godimento vita natural durante alla moglie Enrica Messori. Alla morte della signora nel 1958, la villa viene messa all'asta ed acquistata dal prof. Corrado Delfini, noto neurologo modenese, che nel 1970 la vende alla moglie Zara Porta, attuale proprietaria.
Se è provata l'esistenza della villa già alla metà del sec. XVI, il suo impianto attuale è tipicamente classicheggiante secondo i canoni di moda fra fine '700 e inizio '800. La facciata principale, di spiccato equilibrio compositivo, scandita dalle lesene e dalle cornici marcapiano, con due ordini di aperture architravate ed uno di finestrotti regolarmente distribuiti, è caratterizzata da un corpo centrale. Su questo, più alto rispetto alle ali laterali, con frontone timpanato, statua e pinnacoli di coronamento, si aprono tre finestroni balustrati ad arco che non compaiono nella facciata posteriore, altrimenti perfettamente speculare a quella anteriore. L'impianto planimetrico è compatto e risulta imperniato lungo i due assi di simmetria in senso longitudinale e trasversale. Sia al piano terra che al 1°, gli ambienti si distribuiscono ai lati di un lungo corridoio disposto ortogonalmente, con le stanze di rappresentanza ubicate nel nucleo centrale: a piano terra, la sala è a pianta quadrata con volta ribassata dipinta a motivi floreali, al 1° piano il salone, adiacente al vano scala, è a pianta circolare con la volta decorata a tempera con decorazioni (putti di gusto neobarocco) risalenti al tardo '800. Alcune stanze, ora adibite a cantine, presentano decorazioni a motivi geometrici a vivaci colori inframezzati da riquadri con figure di animali.
L'elemento più scenografico del complesso è dato dal parco che ricopre un'estensione di oltre 12.000 mq: il giardino antistante la villa presenta una vasta area ghiaiata con aiuole fiorite ed una fontana in cemento con una divinità femminile, mentre quello della parte posteriore ha due grandi aiuole ornate con sculture, e quasi al limitare del parco, realizzato secondo il gusto inglese, vi è un'ampia fontana in marmo di Verona dell'inizio del XX secolo.
Del complesso architettonico e territoriale di Villa Raisini fanno parte un edificio di pertinenza situato in prossimità del cancello d'ingresso e, inoltre, fabbricati di servizio disposti ad est della dimora, costituiti da una corte rurale con casa colonica, stalle e fienili. Tre di questi corpi sono connotati da caratteristici porticati a volta ribassata sostenuti da pilastri in muratura.
Relazione Storica presente nel Decreto di Tutela.
Estratto catastale
Bibliografia:
L. Parmeggiani, San donnino della Nizzola, Modena 1980, pp117.121
M.B. Lugari: Modena e d'intorni, Modena s.d., p. 156
SCHEDE IDENTIFICATIVE CON DECRETI DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE