Delimitazione delle attività di pubblico interesse.
1. INTRODUZIONE.
Il D. lgs 33/2013 ha introdotto in capo alle pubbliche amministrazioni, determinati obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni riguardanti la propria attività.
L’art. 2-bis comma 3 del D. lgs 33/2013 prevede che le disposizioni in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza si applichino “...limitatamente ai dati e ai documenti inerenti all'attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell'Unione europea... e alle Associazioni, alle Fondazioni ed agli Enti di diritto privato, anche privi di personalità giuridica, con bilancio superiore a cinquecentomila euro, che esercitano funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche o di gestione di servizi pubblici”.
La Delibera dell’ANAC 1134/2017 “Nuove linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici” chiarisce che gli oneri di trasparenza (paragrafo 2.3.3) per le Associazioni, Fondazioni ed altri Enti di diritto privato sono fortemente limitati e circoscritti come si precisa nell’Allegato 1 alla medesima Delibera e, come sopra riportato, applicabili solo ai dati e ai documenti inerenti all'attività di pubblico interesse.
2. ATTIVITA’ DI PUBBLICO INTERESSE.
La Fondazione Scuola Materna G. Raisini ha assunto personalità giuridica di diritto privato con Decreto del Presidente della Giunta della Regione Emilia Romagna, num. 76/2009 in conformità al disposto del D. lgs. num. 207/2001 e della Legge Regionale E. R. num 2/2003 e successivi provvedimenti attuativi del Consiglio e della Giunta Regionale. La Fondazione gode di autonomia statutaria e gestionale; non ha personale a tempo indeterminato e per le proprie attività amministrative e contabili si avvale di personale incaricato.
Le attività svolte dalla Fondazione scuola Materna G. Raisini, riconducibili “alle finalità istituzionali delle amministrazioni affidanti, che vengono esternalizzate in virtù di scelte organizzativo-gestionali”, rientrano nell’ambito del suo scopo sociale come disposto dall’articolo 2 del proprio Statuto che recita: “La Fondazione ha lo scopo di organizzare e gestire servizi socio educativi per la prima infanzia, nido e scuola dell’infanzia, nonché servizi integrativi con finalità di socializzazione e formazione rivolti a bambini di età compresa tra uno e sei anni, residenti o dimoranti nel Comune di Modena”.
Rientrano nelle attività di pubblico interesse ai sensi dell’art. 2-bis comma 3 del D. lgs 33/2013 – così come definite dal paragrafo 2.4 della Determinazione ANAC – tutte le attività relative all’affidamento in gestione alla Fondazione Scuola Materna G. Raisini da parte del Comune di Modena – di 28 posti di nido d’infanzia ed 84 di scuola d’infanzia presso i locali della propria struttura scolastica sita in via Bonacini 195/a in Modena. L’accordo attualmente in vigore per il biennio scolastico 2021/22 e 2022/23 è stato approvato con Delibera di Giunta Comunale num. 348/2021. Il servizio di nido d’infanzia è esercitato in regime di accreditamento giusta la Determinazione del Dirigente del Settore Istruzione num. 3119/2021. Gli iscritti al servizio di nido d’infanzia e di scuola dell’infanzia provengono dalle graduatorie pubbliche comunali.
In tale ambito di attività, la Fondazione gestisce ogni utile rapporto con le famiglie utenti, con gli Uffici competenti del Settore Istruzione del Comune di Modena e con le altre Autorità preposte al controllo dell’attività scolastica.
Per la gestione educativa dei suddetti servizi la Fondazione Scuola Materna G. Raisini si è affidata alle imprese associate Cooperativa Sociale Gulliver, Cooperativa Sociale Domus Assistenza e Cir Cooperativa Italiana di Ristorazione;
La Fondazione garantisce servizi di prescuola e post scuola e, in relazione alle richieste degli utenti, un servizio di Centro estivo nel mese di luglio.
3. ATTIVITA’ CHE NON RIENTRANO TRA QUELLE DI PUBBLICO INTERESSE.
La Delibera ANAC 1134/2017, al paragrafo 2.4 “Definizione di attività di pubblico interesse”, specifica le modalità di individuazione a carico dei singoli enti di diritto privato delle attività di cui al comma 3 dell’art. 2-bis del D.lgs. n. 33/2013 e di quelle che, invece, non vi rientrano. Pertanto, a completamento dell’elenco delle attività di pubblico interesse, si rammentano le attività della Fondazione Scuola Materna G. Raisini per le quali non sono applicabili le disposizioni in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza. Tali attività, rese in virtù di contratti meramente privatistici, sono strumentali interne, cioè svolte a favore della stessa Fondazione e dirette a consentirne l’ottimale funzionamento:
- tutti i rapporti tra la Fondazione Scuola Materna G. Raisini ed i fornitori di prodotti erogati nei confronti della stessa, volti a garantirne il miglior funzionamento possibile dell’Istituzione scolastica e degi spazi in uso agli utenti del nido e della scuola d’infanzia. A titolo esemplificativo rientrano in tale ambito gli acquisti di attrezzature, impianti, arredi e materiali didattici;
- tutti i rapporti tra la Fondazione Scuola Materna G. Raisini ed i propri collaboratori e consulenti, professionisti, commercialista, tecnici e manutentori degli impianti di cucina, elettrici ed idraulici e dell’edificio scolastico tutto, per garantire la piena funzionalità dei locali, degli impianti e delle attrezzature scolastiche;
- collaborazione e partecipazione a progetti educativi e scolastici organizzate da Istituzioni Scolastiche pubbliche.
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La questione della trasformazione giuridica della Scuola da IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza) a Fondazione di diritto privato, si è posta a partire dal 2005 ed ha impegnato il Consiglio di Amministrazione per molto tempo con discussioni ed opinioni non sempre univoche, stante la complessità del tema e la difficile scelta da compiere.
Del resto bisogna ricordare che la questione legata alle IPAB è stata in evidenza negli ultimi cinquant’anni, nel quadro del processo di riordino delle competenze amministrative tra lo Stato, gli Enti Locali e gli altri Enti minori presenti sul territorio.
Il provvedimento legislativo più significativo a livello nazionale in materia di deleghe e trasferimenti di funzioni amministrative è dato dal DPR 616/1977 bocciato però nelle parti dove prevedeva il trasferimento delle competenze delle IPAB agli Enti locali (sentenza della corte Costituzionale num. 173 del 30/07/1981).
Negli anni successivi prese il via la legislazione regionale per sopperire al vuoto legislativo nazionale e completare il processo di riforma. In tale nuovo ambito il percorso di trasformazione della scuola G. Raisini ha avuto come riferimento le disposizioni della Legge della Regione Emilia Romagna num. 2/2003, la Deliberazione del Consiglio Regionale num. 623 del 9/12/2004 e la Deliberazione della Giunta regionale num. 284 del 14/02/2005).
E’ bene precisare che la trasformazione giuridica della Scuola ha rappresentato un obbligo ben preciso, dettato dalla normativa regionale visto il possesso dei requisiti minimi richiesti.
Due erano i percorsi allora ammessi:
Le ASP rimanevano istituzioni pubbliche mentre le Fondazioni avrebbero assunto la forma giudica privata e sarebbero state regolate dal Codice Civile e dalle Leggi regionali di riferimento.
E’ proprio su questi due percorsi, così diversi e comunque vincolanti, che il Consiglio di Amministrazione in carica fu chiamato a decidere.
Circa la fattibilità del primo punto risultò difficile esprimere valutazioni di merito anche perché la Scuola – da sola – non era in possesso dei requisiti richiesti dalla Regione “sul versante economico e funzionale” per giustificare una scelta tanto forte e quindi, gioco forza, avrebbe dovuto integrarsi con altre realtà presenti sul territorio modenese (vedi Caritas, Patronato Figli del Popolo…) fra l’altro neppure operanti nello “stesso ambito di attività”.
L’unificazione con altri Enti fu quindi scartata per non compromettere l’autonomia della Scuola che avrebbe dovuto sciogliersi in una struttura ove la rappresentanza nell’Organismo dirigente principale (Assemblea dei soci) sarebbe stata “commisurata all’entità delle attività e dei patrimoni conferiti” sulla base di apposite quote stabilite dalla Legislazione regionale (e quindi assolutamente minoritaria). Apparve infatti chiaro a tutti che il governo e la gestione della Scuola si sarebbe allontanata dagli utenti serviti. La Scuola, in pratica, avrebbe perso la sua autonomia funzionale e ciò non sarebbe stato bilanciato dall’acquisizione di una maggior certezza e solidità economica nella gestione dei servizi.
All’interno del CdA dell’epoca la discussione fu intensa e non mancarono ipotesi “attendiste” anche se queste alla fine si sarebbero scontrate con il potere di surroga esercitato dalla Regione Emilia-Romagna.
Prevalse quindi l’idea di trasformare l’IPAB in Fondazione di diritto privato, ipotesi questa supportata dal parere favorevole del Comune di Modena, dalle principali forze politiche locali ed avvalorata, per ultimo, dalla presenza in città di una realtà di diritto privato operante nel settore dell’erogazione di servizi per la prima infanzia, la Scuola materna Don Milani, ex IPAB e già Fondazione dalla fine degli anni ’90.
La trasformazione in Fondazione di diritto privato assicurava il rispetto della originaria volontà del fondatore; le finalità della Scuola, così come previste dallo Statuto in vigore; la composizione del Consiglio di Amministrazione; la piena autonomia statutaria, gestionale e patrimoniale della Scuola.
Il percorso di trasformazione proseguì con la predisposizione di un nuovo Statuto, più consono alle esigenze di gestione di un Ente privato e si concluse nel 2009 con l’approvazione, da parte della Regione Emilia Romagna, della trasformazione dell’IPAB Scuola materna G. Raisini in Fondazione di diritto privato. (Decreto della Giunta Regionale num. 76 del 23/03/2009).
PIANO DI ZONA DELLA CITTÀ DI MODENA 2005-2007
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